La meditazione è una pratica della mente e del corpo che implica osservazione, attenzione, consapevolezza nel momento presente. Essa conduce alla pacificazione della mente, al silenzio, al vuoto che aprono le porte alla contemplazione. Dagli anni ‘50-’60 si sono susseguite migliaia di ricerche scientifiche che hanno preso in esame le persone che praticano la meditazione. Negli anni i metodi di ricerca si sono via via perfezionati, grazie all’uso di tecniche di risonanza magnetica, elettroencefalografiche, gruppi di controllo, per rilevare tutti i cambiamenti indotti sul corpo e nel cervello nei praticanti, per evitare la distorsione dell’eventuale effetto placebo, prima, durante e dopo la pratica, anche a distanza di settimane. Esistono diversi tipi di meditazione, diverse tecniche, posizioni, alcune delle quali si è visto che inducono dei benefici specifici, unici. Altri benefici, invece, sembrano essere comuni a tutte le forme di meditazione. I 12 benefici scientifici comuni a tutte le forme di meditazione:
1. La riduzione dello stress: lo stress induce un aumento del livello dell’ormone cortisolo che a sua volta produce il rilascio delle citochine, delle sostanze che stimolano l’infiammazione cellulare. Tutto questo provoca: ansia, depressione, insonnia, ipertensione, stanchezza, difficoltà di concentrazione. Si è visto che la pratica della Meditazione può ridurre l’infiammazione cellulare causata dallo stress e che può migliorare alcuni sintomi correlati all’aumento dello stress, tra cui la sindrome del colon irritabile.
2. Il controllo dell’ansia: la pratica della meditazione sembra essere in grado di diminuire i sintomi associati all’ansia, le fobie, l’evitamento sociale, i pensieri paranoici, gli attacchi di panico, i comportamenti ossessivo-compulsivi. Pare che gli effetti benefici della Meditazione si possano estendere anche nel lungo termine, fino a tre anni dopo il completamento del training. Questi benefici sembrano particolarmente evidenti negli ambienti professionali in cui lo stress, la competizione, i tempi stretti, la conflittualità possono mettere a dura prova le persone.
3. La promozione della salute emotiva: pare che la meditazione possa migliorare l’immagine di se stessi, l’autostima, l’ottimismo, il pensiero positivo, che riduca il rischio e i sintomi associati alla depressione e che questi benefici si mantengano nel tempo.
4. L’aumento dell’autoconsapevolezza: la meditazione sembra che sia in grado di elevare la conoscenza di sé, la comprensione di sé, l’autoconsapevolezza, pare che aiuti a sviluppare al massimo le proprie potenzialità, a relazionarsi meglio agli altri, a riconoscere i pensieri distruttivi e allontanarli, ad aumentare le proprie capacità di problem solving, di pensiero creativo, ad alleviare il senso di solitudine.
5. L’incremento delle capacità di attenzione: la meditazione sembra essere in grado di potenziare le capacità di attenzione e di protrarle nel tempo, di restare focalizzati, di evitare le distrazioni, di evitare di divagare con la mente.
6. La riduzione della perdita di memoria: con l’aumento dell’età il decadimento mentale è molto frequente. Sembra che la Meditazione possa contribuire a ostacolare il normale decadimento cerebrale e a mantenere la mente giovane. Nello specifico pare che la meditazione sia efficace per aumentare l’attenzione, la memoria, la velocità di risposta e che possa ridurre lo stress nelle persone che assistono coloro che sono affetti da decadimento cerebrale.
7. L’aumento della gentilezza: alcuni tipi di meditazione, quale ad esempio “Metta”, o meditazione della gentilezza, pare possano incrementare la gentilezza, il perdono, la compassione, l’equanimità, l’empatia, l’intelligenza emotiva, l’amore e che l’intensità di queste qualità sia direttamente proporzionale alla dedizione che si riserva alla pratica. Tali disposizioni d’animo a loro volta sembra che possano contribuire a ridurre la conflittualità a casa e in azienda, la rabbia, il rancore, il risentimento e che stimolino la collaborazione, la cooperazione, la comprensione, il rispetto reciproco.
8. La lotta alle dipendenze: la meditazione, la relativa disciplina mentale, la consapevolezza di sé e l’attenzione per i segnali che indicano una ricaduta pare possano essere ottimi antidoti contro le dipendenze. Nello specifico in questi casi la Meditazione sembra che aiuti a reindirizzare l’attenzione, consolida la forza di volontà, permette di controllare le emozioni, gli impulsi e lo stress legato alla compulsione e all’astinenza. Pare che la Meditazione sia particolarmente efficace contro le dipendenze da alcool e da cibo, in quanto consente di perdere peso e di acquisire delle abitudini di vita più sane.
9. Il miglioramento del sonno: sembra che la meditazione possa essere efficace contro l’insonnia, poiché aiuta ad addormentarsi, a restare addormentati più a lungo, ad evitare i pensieri ossessivi e le rimuginazioni mentali che tengono svegli, a rilassare il corpo, a essere in pace.
10. Il controllo del dolore: la percezione del dolore è strettamente legata alla condizione della mente che, se si trova in situazione di stress, è maggiore. Di fronte alle medesime stimolazioni di dolore si è rilevato, tramite la risonanza magnetica, che chi pratica la meditazione ha un’attività cerebrale minore rispetto a chi non la pratica e questo coincide con una minore percezione del dolore. La meditazione si è rivelata utile anche per il controllo del dolore nel caso di malattie croniche o allo stadio terminale.
11. La riduzione dei livelli di pressione arteriosa: la pratica della meditazione sembra sia in grado di ridurre i livelli di pressione arteriosa fino mediamente a 5 punti. Questo permette al cuore di restare in salute, di sforzarsi meno, di essere meno a rischio di arterosclerosi e infarto del miocardio. Sembra che questi effetti benefici si estendano anche successivamente alla pratica della meditazione.
12. La possibilità di meditare ovunque: esistono diverse tecniche di meditazione molte delle quali sono praticabili ovunque, non richiedono particolari strumenti, abbigliamento, o addestramento. La soluzione migliore per sé si può trovare sperimentando diverse tecniche fino a trovare quella che si avverte come più consona. Le tipologie di meditazione basate sull’attenzione focalizzata implicano un focus su un oggetto, un mantra, un’immagine, il respiro, mentre quelle con l’attenzione più aperta all’ambiente includono quest’ultimo, oltre alla consapevolezza di sé, delle sensazioni, dei pensieri, delle emozioni. Spesso si parte dalle prime per arrivare alle seconde, anche se il percorso è molto personale e soggettivo. Partecipare ad un gruppo può essere utile per sostenere la motivazione e l’impegno. L’importante è fare in modo che diventi un’abitudine pressoché quotidiana al fine di massimizzare i benefici che possono derivare.In conclusione, anche se la meditazione non è la panacea di tutti i mali, anche se nasce come disciplina spirituale, i benefici per la salute della mente, del corpo e nelle sfere di vita privata e professionale sono notevoli e sempre più documentati dalle ricerche scientifiche. Per questo, magari, può valere la pena provare a dedicarsi a provare la sua pratica e verificare gli effetti in prima persona.
di ANNA FATA
Anna Fata è Psicologa & Coach di orientamento olistico (dal greco olos, tutto), che lavora congiuntamente su mente-corpo-spirito, Scrittrice, Presidente ArmoniaBenessere®, Associazione e Metodo di lavoro che…